Il 10 febbraio del 2005 è stato emanato il decreto legislativo numero 30, quello che per tutti è il Codice della proprietà industriale. Con questa normativa è stata introdotta per la prima volta nel sistema italiano una disciplina strutturata ed organica per quanto riguarda la tutela, la difesa e la valorizzazione dei diritti di proprietà industriale, accorpando e sostituendo più di quaranta testi normativi precedenti. Vediamo quali sono i temi principali trattati dal codice.
Cos’è e a cosa serve il codice proprietà industriale
In realtà il codice della proprietà industriale è nato un po’ di tempo prima rispetto alla data di emanazione del relativo decreto legislativo: già con la legge 273/2002, infatti, si delineavano i criteri da seguire per la sua redazione. Gli obiettivi principali erano quelli di disciplinare la materia in modo più sistematico, coerente e logico, adeguare la normativa alle regole comunitarie ed internazionali ed alla più moderne tecnologie informatiche, armonizzando e semplificando il tutto. Il testo integrale ed aggiornato della norma si può trovare anche su normattiva.it, il portale della legge vigente realizzato e gestito dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Il contenuto della norma: gli argomenti trattati
Il codice attualmente è composto da 264 articoli ed è suddiviso in otto sezioni. Il Capo I fa riferimento alle disposizioni generali ed ai principi fondamentali, quindi elenca quelle norme che valgono per tutti i diritti di proprietà industriale, ovvero la costituzione e l’acquisizione dei diritti, la disciplina applicabile agli stranieri, i principi di priorità, esaurimento e comunione. Il Capo II contiene le norme relative all’esistenza, all’ambito e all’esercizio dei diritti di proprietà industriale ed è suddiviso in nove parti, ognuna delle quali si incentra su un preciso diritto di proprietà industriale (marchi, indicazioni geografiche, disegni e modelli, invenzioni, invenzioni biotecnologiche, modelli di utilità, topografie di prodotti e semiconduttori, informazioni segrete, nuove varietà vegetali).
Il Capo III racchiude la tutela giurisdizionale dei diritti di proprietà industriale, fissando le regole per le azioni giudiziari cautelari o ordinarie. Il Capo IV disciplina l’acquisto ed il mantenimento dei diritti di proprietà industriale e le relative procedure, Il Capo V è dedicato alle procedure speciali, ovvero espropriazione, trascrizione, sequestro, segretazione militare, licenza obbligatoria, licenza volontaria sui principi attivi dei farmaci, contenzioso davanti alla commissione dei ricorsi. Il Capo VI regola l’ordinamento professionale, ovvero le disposizioni che devono essere rispettate dall’ordine dei consulenti in proprietà industriale. Il capo VII parla della gestione dei servizi e dei diritti, quindi il funzionamento dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. Il Capo VIII contiene le disposizioni transitorie e finali.