I modi in cui è possibile investire il proprio capitale sono davvero molti: chi è alla ricerca di strumenti un po’ più sicuri sceglie di inserire nel suo portafoglio dei titoli obbligazionari. Però bisogna fare delle precisazioni: le obbligazioni non sono tutti uguali. In questa pagina vedremo cosa sono le obbligazioni a tasso fisso: illustreremo le loro caratteristiche per capire se sono una soluzione conveniente oppure no.
Cosa sono le obbligazioni a tasso fisso
Chi compra un’obbligazione di fatto sta prestando il suo denaro al soggetto che ha emesso il titolo, che impiegherà il denaro raccolto per finanziarsi. In cambio, l’emittente si impegna a restituire alla scadenza del titolo il capitale investito e a remunerare il sottoscrittore riconoscendogli un interesse. Questo interesse viene pagato delle cedole e rappresenta per l’acquirente il compenso per l’essersi privato di una somma di denaro e per essersi esposto al rischio che il soggetto emittente non restituisca il denaro (più è alto il rischio e più è alto il rendimento proposto).
Si definiscono obbligazioni a tasso fisso quei titoli che danno all’investitore il diritto ad essere remunerati con un tasso di interesse fisso e già stabilito quando le obbligazioni vengono emesse. Il sottoscrittore ha fin dal principio un’idea esatta sul rendimento del titolo quando arriverà alla sua scadenza. Gli interessi infatti non cambieranno, restando invariati anche in caso di modifiche delle condizioni di mercato nel periodo successivo all’acquisto. Va detto però che a fronte di questa certezza c’è anche uno svantaggio, rappresentato dalla possibilità di un eventuale rialzo dei tassi successivo all’acquisto.
Quando convengono e quando no
In questo caso, se l’investitore decide di tenere l’obbligazione fino alla sua scadenza, otterrà un guadagno più basso rispetto a quello vigente. Se invece decidesse di cedere il titolo, il calo della quotazione porterebbe comunque ad una perdita: il prezzo di vendita sarebbe più basso rispetto a quello di acquisto. Infatti porterebbe ad un aumento dei prezzi delle obbligazioni già emesse (perché permettono di accedere ad una maggiore remunerazione, almeno potenzialmente), portando ad una svalutazione dei titoli che sono stati acquistati in precedenza ad un tasso di interesse più basso.
Il discorso viene completamente rovesciato in caso di discesa dei tassi: in occasioni di questo tipo il guadagno legato alle obbligazioni a tasso fisso è duplice, nel senso che si può ottenere un rendimento sia quando si decide di mantenere il titolo fino alla scadenza (ottenendo interessi più alti rispetto a quelli di mercato) che quando si decide di vendere il titolo prima del termine (si incasserebbe una plusvalenza).
In linea di massima, se il titolo viene portato alla scadenza, il rischio è abbastanza contenuto; solitamente le obbligazioni a tasso fisso prevedono il pagamento delle cedole con cadenza semestrale. Esistono anche le obbligazioni step up e step down; le prime prevedono un tasso fisso fino ad una certa scadenza, dopo la quale il tasso subisce un aumento; Nelle obbligazioni step down al contrario, il tasso rimane fisso fino ad un certo punto, per poi scendere ad una percentuale pi basso. Gli step up e gli step down vengono resi noti fin dal momento dell’emissione dell’obbligazione.