In attesa della risposta europea e del passaggio alla Camera e al Senato pensioni a quota 100 e reddito di cittadinanza.
La manovra di bilancio 2019 è stata approvata dalla seduta del Consiglio dei Ministri del 30 ottobre, dove sono state presentati i 108 articoli preliminari che dovranno passare il vaglio della Camera e del Senato, fino ad arrivare al testo definitivo che dovrà essere approvato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
L’iter dovrebbe durare circa 2 mesi, con la manovra che diventerà effettiva entro la fine dell’anno. In attesa dei falchi europei, tra cui su tutti l’agguerritissimo Commissario UE Moscovici, che continua a minacciare la bocciatura della manovra a da parte di Bruxelles, potrebbero venire confermati importanti interventi.
Ad esempio c’è grande attesa per le norme che riguardano le pensioni, con la famosa quota 100 che potrebbe diventare presto realtà. Si tratta in pratica della possibilità di andare i pensione prima dell’età minima richiesta, purché la somma tra età anagrafica e anni di contributi arrivi alla fatidica soglia di quota 100.
Altre importanti normative riguardano il reddito di cittadinanza, un provvedimento che continua ha subire forte critiche da parte dell’opposizione di parte del Governo, ma che più volte lo stesso Di Maio ha confermato come una certezza per il 2019. Ha ribadirlo anche il premier Conte, che ha rassicurato alcuni esponenti della maggioranza sulla fattibilità dell’intervento nel prossimo anno.
Dovrebbe esserci anche il taglio alle pensioni d’oro, più volte annunciato dal Movimento 5 Stelle che da sempre ha portato avanti una battaglia dura contro i privilegi di alcuni. Per il momento il taglio è minimo, ma Di Maio ha ribadito che all’interno delle manovra c’è margine per aumentare ancora il recupero di risorse, da destinare alle pensioni minime e ad altri provvedimenti importanti.
Non mancheranno nemmeno i tagli al settore dell’editoria e la diminuzione degli incentivi ai petrolieri, con maggiori risorse per la Scuola e la Sanità. Lotta dura anche contro i vitalizi e le Regioni che non prenderanno provvedimenti a riguardo. Complessivamente la manovra prevede un rapporto deficit/PIL per il 2019 al 2,4%, ben al di sotto del famoso 3% della UE, tuttavia la stima è di un’economia in crescita, punto sul quale Bruxelles si trova in disaccordo con il Governo italiano.
Intanto il vicepremier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha chiarito i provvedimenti inseriti nella manovra, attraverso un lungo live su Facebook con cui ha spiegato nel dettaglio le motivazioni che hanno spinto il Governo verso tali scelte e gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Un modo di comunicare sempre molto social e popolare, nonostante negli ultimi sondaggi il Ministro dell’Interno Salvini venga visto sempre di più come il vero uomo forte all’interno del Governo, con un indice di gradimento di quasi il 60%.