In tutti i momenti di crisi, ma non solo, può sempre balenare in mente l’idea di aprire un conto in valuta estera per gli ovvi motivi di protezione delle proprie finanze. Anche quelli che corrono sembrano essere tempi turbolenti per l’Euro, che viene messo in discussione da più parti, proprio perché c’è ancora il sentore che vi sia in atto una crisi.
Ma aprire un conto in valuta estera può convenire davvero? Può essere la soluzione per risolvere i problemi finanziari e mettersi al riparo dai rischi insiti nella crisi? Sebbene la nostra moneta sia molto più sicura e stabile di quanto pensino i suoi abituali detrattori, potrebbe comunque essere una buona idea mettere da parte del denaro come forma di investimento.
Un conto in valuta estera può diventare importante proprio se si comincia a vederlo come un’occasione per diversificare il portafoglio investimenti pensando a soluzioni in un’altra valuta: può rivelarsi davvero molto vantaggioso.
Come si apre e si gestisce un conto in valuta estera?
Chi intende aprire un conto in valuta estera lo fa perché ha lo scopo di ottenere liquidità in altra valuta. Per farlo il modo più veloce è quello di aprire proprio un conto corrente in valuta straniera, ma c’è anche la possibilità di valutare l’apertura del conto deposito, ancora più vantaggioso per gli investimenti.
Prima di pensare di aprire un simile conto, però, occorrerà informarsi al meglio perchè come sarà facile immaginare non tutti i conti sono uguali ed occorre ottenere tutte le delucidazioni del caso prima di affidare il proprio denaro a qualche ente o banca per il cambio in valuta estera.
Come muovere i primi passi?
Il primo passo fondamentale è la scelta della valuta straniera nella quale aprire il conto. La maggior parte delle persone scelgono di aprire conti in dollari americani o Yen perché possono rappresentare un buon investimento vista la forza delle economie dei loro Paesi di provenienza.
Molte persone poi valutano le alternative e non di rado viene fuori che una delle monete più convenienti per l’apertura di un conto in valuta estera sia il dollaro australiano o quello neozelandese. In molti poi optano per il più classico Franco svizzero che in un certo senso è simile all’oro, una sorta di bene rifugio, visto che la Svizzera non è certo nota per le sue problematiche geopolitiche.
Conto in valuta estera: conviene?
Una buona idea per calcolare il potenziale rendimento di una moneta è affidarsi al Libor ovvero al London Interbank Offered Rate. Si tratta del tasso variabile a cui le banche si attengono quando sul mercato interbancario comprano e vendono capitali. A questo rating si deve poi sottrarre il guadagno della banca con cui si gestisce l’acquisto di moneta estera.
Più sarà alto lo spread applicato dalle banche meno sarà il guadagno riservato all’acquirente di valuta estera. Nei casi in cui lo spread si riveli essere troppo elevato è praticamente inutile pensare a un investimento di questo tipo perchè i rendimenti sarebbero semplicemente troppo bassi perchè l’investimento abbia un senso.
Il consiglio è quello di fare tutti i dovuti calcoli prima di procedere all’acquisto, solo così si sarà in grado di giudicare se l’acquisto possa portare buoni risultati o sarebbe meglio lasciar perdere.
Dove aprire il conto corrente in valuta estera?
Aprire un conto in valuta estera in definitiva non è difficile, basta affidarsi a una delle tante banche operanti in territorio italiano visto che praticamente tutte danno la possibilità di aprire un conto di quel tipo.
Molto spesso le banche offrono anche la possibilità di aprire conti in valuta straniera vincolati, ovvero dei conti deposito dai quali si possono trarre rendimenti interessanti. Resta difficile effettuare l’acquisto tramite servizi di online banking, sarà dunque necessario recarsi in filiale per completare l’operazione e mettere in cassaforte i propri dollari, sterline o yen.