Il conto di deposito è un prodotto finanziario offerto dalla stragrande maggioranza delle banche. È un particolare tipo di conto bancario che ha essenzialmente finalità di risparmio e che può rientrare fra i prodotti inseribili in un portafoglio di investimenti diversificato, ovvero un portafoglio costituito da prodotti finanziari di diverso tipo che si differenziano per profilo di rischio e rendimento.
È opportuno precisare che il conto di deposito è un prodotto del tutto diverso dal conto corrente, un’altra tipologia di conto bancario che ha finalità di servizio e che è essenzialmente un pratico strumento di gestione del denaro.
Conto deposito: caratteristiche principali
La principale caratteristica del conto deposito, che lo qualifica come strumento di risparmio e investimento, è che esso offre un tasso di interesse attivo più o meno elevato. Quindi, sulle somme che il cliente deposita sul conto maturano periodicamente degli interessi che si sommano al capitale in deposito.
Un’altra peculiarità dei conti deposito è che si tratta di strumenti a operatività limitata; in sostanza sono possibili soltanto le operazioni di deposito e di prelievo; per effettuarle è necessario essere titolari di un conto corrente di appoggio.
Per quanto le proposte di conto di deposito delle varie banche abbiano un funzionamento sostanzialmente simile, possono esserci alcune differenze, come per esempio il tasso di interesse proposto, il vincolo temporale di deposito, la somma minima e quella massima depositabili ecc.
Relativamente al vincolo: i conti di deposito sono classificabili in liberi e vincolati; nel primo caso il titolare ha la facoltà di movimentare il denaro a seconda delle sue necessità, nel secondo caso è invece sottoposto a un vincolo temporale che può essere di alcuni mesi o di pochi anni; le somme depositate non potranno quindi essere movimentate fino a quando il vincolo non sarà scaduto.
I conti deposito possono essere aperti tramite una procedura online oppure recandosi in una filiale fisica della banca.
L’offerta economica: il tasso d’interesse
Ciò che rende interessante il conto deposito per un investitore/risparmiatore è ovviamente l’offerta economica, vale a dire il tasso di interesse attivo proposto.
A meno che non sia diversamente specificato, il tasso di interesse attivo è lordo; ciò significa che sugli interessi maturati sarà applicata, come previsto dalla legge, una ritenuta fiscale del 26%; sul conto saranno quindi accreditati gli interessi al netto di tale ritenuta.
Si consideri che sui conti di deposito è dovuta un’imposta di bollo che viene calcolata in misura proporzionale pari al 2 per mille (ovvero lo 0,2%). Le norme attuali prevedono un tetto massimo di applicazione sui soggetti diversi dalle persone fisiche, ovvero 14.000 euro. Nessun limite è invece previsto nel caso in cui il titolare del conto sia una persona fisica.
Relativamente alle spese, di norma un conto deposito è un prodotto “zero spese”; non sono cioè richieste spese per l’apertura, per la gestione o per la chiusura, ma è sempre necessario verificare le condizioni contrattuali.
Chi può aprire un conto di deposito?
Non tutti possono aprire un conto di deposito; sono infatti richiesti determinati requisiti; i principali, previsti da tutte le banche sono due: la maggiore età (ai minorenni in Italia non è consentita la titolarità di un conto deposito) e la residenza italiana (da non confondersi con la cittadinanza italiana).
Al di là di questi requisiti generali, ogni singolo istituto bancario può prevedere limitazioni di tipo diverso relativamente all’apertura.