L’abolizione delle incompatibilità lavorative per i medici specializzandi rappresenta una svolta importante nel panorama della formazione medica italiana. Con la Legge di Bilancio 2024 e il decreto Milleproroghe, gli specializzandi possono ora esercitare attività libero-professionali, migliorando sia la loro esperienza clinica che la loro situazione economica. Prima di questa riforma, i medici in formazione specialistica erano considerati alla stregua di studenti e non potevano svolgere molte delle attività professionali per cui avevano già le competenze. Questo li metteva in una posizione svantaggiata rispetto ad altri colleghi europei e limitava la loro crescita professionale.
A livello pratico, il divieto di lavorare fuori dall’ambito della specializzazione creava difficoltà economiche non indifferenti, considerando che la borsa di studio da sola non sempre era sufficiente a coprire le spese di vita. Molti specializzandi si trovavano costretti a rinunciare a opportunità di formazione extra o a cercare fonti di reddito alternative, talvolta al di fuori del settore medico. Ora, con la possibilità di lavorare in autonomia, potranno non solo migliorare il proprio equilibrio finanziario, ma anche esplorare diversi ambiti della professione, aumentando le loro competenze pratiche in contesti clinici diversificati.
L’apertura alla libera professione, inoltre, contribuisce a tamponare la carenza di personale sanitario nel Sistema Sanitario Nazionale, permettendo agli specializzandi di dare un supporto concreto nei reparti ospedalieri e nelle strutture territoriali. Tuttavia, questa riforma porta con sé anche alcune criticità, in particolare riguardo alla copertura assicurativa. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Nuove opportunità per gli specializzandi
Fino a poco tempo fa, gli specializzandi avevano limiti stringenti sul tipo di lavoro extra che potevano svolgere. Ora, con la nuova normativa, la situazione è cambiata radicalmente.
Cosa prevede la legge?
- Possibilità di lavorare fino a 8 ore settimanali in attività libero-professionali o con contratti di collaborazione coordinata e continuativa.
- Non serve più il nullaosta del direttore della scuola di specializzazione per accettare incarichi lavorativi.
- Si può lavorare sia nel pubblico che nel privato, incluse strutture sanitarie convenzionate e non convenzionate con il SSN.
- Retribuzione regolamentata: gli incarichi nel SSN prevedono una tariffa di 40 euro lordi all’ora.
Questi cambiamenti mirano a dare maggiore autonomia ai medici in formazione, permettendo loro di accumulare esperienza e incrementare il reddito mensile.
Quali sono le implicazioni assicurative?
Se da un lato l’abolizione delle incompatibilità rappresenta un vantaggio, dall’altro introduce nuove sfide, in particolare per quanto riguarda la copertura assicurativa. La polizza tipica dello specializzando, infatti, potrebbe non essere sufficiente a coprire le nuove attività svolte.
La polizza da specializzando è adeguata?
- Le polizze standard per specializzandi coprono attività svolte sotto supervisione e in ambito formativo.
- Se uno specializzando in ortopedia, ad esempio, inizia a effettuare infiltrazioni articolari in autonomia in libera professione privatamente, la polizza da specializzando potrebbe non coprirlo, perchè questa attività potrebbe configurare un’attività simile a quella del medico specialista piuttosto che del medico specializzando.
Il rischio è che, in caso di controversie legali, la compagnia assicurativa possa rifiutare la copertura perché l’attività svolta non rientra in quelle coperte dalla polizza base da specializzando.
Come scegliere la giusta copertura assicurativa?
Per evitare problemi, gli specializzandi dovrebbero valutare attentamente la propria copertura assicurativa. Ecco alcuni consigli pratici:
Verificare l’attività dichiarata in polizza
- Le assicurazioni professionali per i medici specializzandi non è detto che coprano tutte le attività professionali compatibili, specie se assimilabili a quelle del medico specialista.
- È fondamentale indicare nel questionario della polizza tutte le attività effettivamente svolte: se si svolge attività tipica da specialista, meglio evitare la polizza da medico specializzando
- Se si esercita un’attività che comporta rischi maggiori, bisogna segnalarlo per avere una copertura adeguata.
Rivolgersi a un consulente esperto
- Un intermediario assicurativo specializzato nel settore sanitario come Rc Medici può aiutare a scegliere la soluzione più adatta.
- È importante confrontare più opzioni per trovare la migliore combinazione tra costo e copertura.
Conclusioni
L’abolizione delle incompatibilità lavorative è una grande opportunità per gli specializzandi, ma porta con sé anche nuove responsabilità, specialmente in ambito assicurativo. Per lavorare in sicurezza, è fondamentale verificare che la propria polizza sia adeguata alle attività svolte. Con le giuste precauzioni, questa riforma può davvero migliorare la formazione e la carriera dei futuri specialisti.