“Diritto alla pensione”, una nuova iniziativa di prestito

Più tempo passa e più la pensione sembra essere un vero e proprio miraggio. Per questo, però, diversi istituti di credito si stanno attrezzando al fine di offrire un’opportunità di salvezza per tutti coloro che non sono più in età lavorativa, o comunque al massimo delle forze, ma, per un qualsivoglia motivo, ancora non hanno il diritto alla pensione.

Intesa San Paolo, però, sta provando a mettere una pezza con una particolare iniziativa, dal nome “Diritto alla pensione”. Un’idea che è nata prima di tutto per tutelare quell’area cosiddetta grigia, cioè gli ultra cinquantenni che hanno perso il lavoro e non riescono più a ricollocarsi. E che, per giunta, non possono ancora aver diritto alla pensione. Sembra una fetta piccola ma in realtà, secondo i dati Istat del 2019, oltre 500mila persone over 50 in Italia si trovano nella situazione di aver perso il lavoro e non riescono più a trovare una sistemazione.

La proposta di Intesa San Paolo si rivolge in particolare a tre tipi di target che, spesso, sono dimenticati dalle istituzioni.

Il primo riguarda i disoccupati che hanno raggiunto l’età per andare in pensione ma non quella soglia minima contributiva per poterla richiedere. È, praticamente, la situazione peggiore perché, purtroppo, più avanti si è con l’età e meno si è appetibili sul mercato del lavoro. Oltre al fatto che resta sempre il rammarico per avere il requisito ‘a metà’ (età ma non contributi) per poter richiedere un diritto che, per i giovani, sembra essere una vera e propria chimera.

Il secondo target riguarda quelle persone che non lavorano e/o hanno perso l’occupazione i quali hanno deciso volontariamente di versare i contributi per fini pensionistici ma, per difficoltà economiche non hanno potuto più farlo con una certa regolarità. Per questo tipo di persone, però, ci sono alcuni paletti: è rivolto, in particolare, a tutti coloro che – secondo il centro per l’impiego – si trovano in stato di disoccupazione e devono mettersi in regola entro 3 anni dalla data di autorizzazione dell’INPS per il versamento dei contributi volontari. Inoltre, non devono trovarsi in una posizione particolarmente svantaggiosa nel rapporto tra età anagrafica e contributiva.

La terza e ultima tipologia di persone a ci è rivolto riguarda tutte quelle persone che, in caso di difficoltà aziendale o per un qualsivoglia motivo, riescono a trovare un accordo con l’impresa per accompagnarli alla pensione, attraverso il versamento dei contributi. Anche qui, ci sono alcuni requisiti tassativamente da rispettare. Il primo è che bisogna avere almeno 20 anni di contributi versati (i due decenni sono uno dei due requisiti minimi per poter accedere alla pensione di vecchiaia) e non più di 5 anni, al momento della stipula del contratto con Intesa San Paolo, all’aver diritto alla pensione. Inoltre, devono aver già definito un accordo con il proprio datore di lavoro per l’uscita anticipata dall’occupazione, prevedendo, quindi, una cifra per il versamento dei contributi volontari. Qualora tu dovessi rientrare in questa tipologia di persone e sei interessato, sarà Intesa San Paolo a darti ogni mese una sorta di ‘stipendio’, all’interno di alcuni parametri, ad esempio il salario precedente, per poterti garantire un certo tenore di vita fino al raggiungimento della pensione.

In altre parole, è una forma di sostegno per tutta quella categoria che rientra negli ‘esodati’, molto in voga dopo l’approvazione dell’articolo 24 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 dal titolo “Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici“, più comunemente conosciuta come legge Fornero, dal nome del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero.

Sono praticamente quelle persone che, prima dell’entrata in vigore della legge, avevano fatto degli accordi con l’azienda per cui lavoravano in modo da avere un tenore di vita accettabile ed essere accompagnati fino al raggiungimento della pensione. Con l’allungamento dell’età pensionabile, però, si sono ritrovati senza stipendio e, appunto, senza assistenza.

Tutte queste iniziative sono sorte mediante anche una collaborazione tra Intesa Sanpaolo, la rete dei Patronati, i Sindacati, le Associazioni datoriali e l’INPS, per trovare la soluzione migliore e verificare l’effettiva condizione dei richiedenti.

È possibile sottoscrivere un finanziamento direttamente online, che sia un prestito normale o cessione del quinto dello stipendio. La guida sull’argomento è un’ottima base dalla quale partire per non commettere errori ingenui e per non farsi fregare.

Redazione

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