Part time verticale: definizione, come funziona e a quanto ammonta lo stipendio medio?

Nel ricco mondo della linguistica italiana rivolta al lavoro, troviamo tante tipologie di contratto. Uno tra tutti è quello conosciuto tra i giovani e i genitori con bambini, cioè il Part time verticale.

Analizzando il termine si intuisce che parliamo di un lavoro che si esegue con una riduzione delle ore, ma che vuol dire “verticale”?

Il discorso è piuttosto complesso se elenchiamo i gerghi legislativi, ma diventa semplicissimo spiegato in parole povere. Il Part time verticale richiede che ci siano solo una metà delle ore lavorare in base al contratto di tempo pieno collettivo.

Se un operario a tempo pieno deve lavorare per 40 ore settimanali, l’operaio Part time verticale ne lavora solo 20 ore. Ci sono però delle differenze sostanziali con il Part time “normale”:

Come si svolgono le ore lavorative del part time verticale

Ecco la vera diversità del Part time verticale, vale a dire quella di avere l’esplicazione delle ore lavorative concentrate in un unico periodo. Questo periodo può essere solo per alcuni giorni a settimana, al mese o all’anno.

Facciamo qualche esempio di Part time verticale. Un lavoratore può lavorare le sue 20 ore settimanale per più giorni a settimana, rientrando sempre e solo nelle 20 ore pattuite.

Il Part time verticale deve semplicemente rispettare le ore che si devono lavorare e che sono scritte nel contratto. Se al mese deve fare 80 ore in totale, esse possono essere raggruppate in intere giornate.

Lo svantaggio dei lavoratori che hanno questo contratto, è quello di dover essere sempre disponibili o disponibili a fare le ore lavorative anche a chiamata. Ciò impedisce di avere un secondo lavoro.

Sicuramente è utile per gli studenti che occupano metà giornata nello studio e possono poi lavorare in questo modo.

Le tipologie dei contratti Part time verticale si diversificano in quelli a tempo indeterminato e quello con scadenza.

A quanto ammonta lo stipendio del part time verticale

In base al tipo di lavoro in cui si richiede il Part time verticale, si ha comunque uno stipendio diverso.

La classificazione della legge, per la tutela dei lavoratori, esige che lo stipendio minimo sia di 650 euro mensili. Le eventuali ore extra si calcolano a fine anno, vale a dire se effettivamente c’è un esubero delle ore prescritte nel contratto Part time verticale.

Questo è anche un altro svantaggio che deve essere comunque conosciuto prima di firmare un qualsiasi documento.

Esiste anche una modalità dei cambiamenti delle condizioni pattuite sull’orario di lavoro. Le aziende possono richiedere un aumento delle ore, fino ad un massimo di 35 ore settimanali. Solo che la modifica costerà circa il 15% in più sulla retribuzione oraria.

I contributi

I contributi sono una “nota nera” nei Part time verticale.

Nonostante la legge abbia deciso di permettere questo tipo di contratto, ha dei metodi per il versamento dei contributi pensionistici diversi. La legge prevede che solo i part time orizzontali ottengano una copertura totale all’anno.

Praticamente i Part time verticale hanno dei contributi che sono versati solo in base alle settimane di lavoro realmente svolte.

Redazione

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