L’e-commerce ha un impatto considerevole sulla catena distributiva italiana: permette alle pmi di intercettare la domanda dei buyer stranieri interessati al Made in Italy e potrebbe generare oltre 110 miliardi di euro contrastando gli effetti dell’inflazione. È quanto riportato durante l’ultimo Forum di Cernobbio dalla recensione dell’ICE, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Stando alle opinioni degli analisti se tutte le imprese italiane scegliessero come canale di vendita l’e-commerce si potrebbe raggiungere una crescita del PIL pari al 6%.
La recensione dell’Agenzia si basa sui dati diffusi dallo studio The European House di Ambrosetti, che ha raccolto le opinioni degli esperti sui benefici derivanti dall’adozione di questa nuova modalità di vendita online.
L’importanza dell’e-commerce per lo sviluppo delle aziende italiane è stata confermata anche dalle opinioni dei più importanti esperti di export. Sono un esempio le recensioni pubblicate sul sito ufficiale di EGO International, la nota azienda di servizi per l’internazionalizzazione delle pmi, che evidenziano il contributo offerto dalle piattaforme e-commerce per il processo di internazionalizzazione delle imprese. Secondo le recensioni di EGOInternational, infatti, l’utilizzo delle piattaforme B2B e B2C facilita la ricerca di nuovi clienti all’estero e permette di costruire la propria presenza nei principali mercati stranieri. Sono un esempio, ribadisce EGOInternational, le piattaforme e-commerce Alibaba e Amazon, che consentono di intercettare la domanda di buyer geograficamente lontani specialmente nei settori della moda e del food & beverage.
È opinione diffusa tra gli esperti che la diffusione globale dell’e-commerce rappresenti un volano di crescita per le vendite all’estero del Made in Italy, perché riduce le barriere distributive, burocratiche e logistiche. L’utilizzo di questi nuovi canali digitali, ribadisce EGO International nelle recensioni del suo blog, permette alle aziende e alle start up italiane di avere a disposizione una vetrina internazionale sempre aperta con cui ampliare le opportunità di business all’estero. Le opinioni degli analisti confermano inoltre quanto siano strategici gli investimenti destinati allo sviluppo di questo canale distributivo: si stima infatti una crescita media dell’8% sulle esportazioni di un’azienda su cinque.
I dati dei tecnici, inoltre, sembrano confermare il buon andamento delle esportazioni nazionali: durante il corso dell’anno si stima che l’export del Made in Italy possa raggiungere i 670 miliardi di euro, pari ad un incremento del 4% rispetto allo scorso anno. L’innovazione tecnologica dell’industria italiana sta infatti favorendo l’aumento della produttività e della competitività delle imprese locali, dando un impulso considerevole alla trasformazione digitale del Paese. Secondo i commenti degli analisti, infatti, le aziende che scelgono il commercio elettronico registrano un aumento della brand awareness (7 su 10), un miglioramento del servizio di post-vendita (6 su 10) e un incremento della clientela nazionale e straniera (6 aziende su 10).
Le analisi di EGO International e i commenti dell’Agenzia fanno emergere il ruolo svolto dal commercio digitale per lo sviluppo delle aziende italiane, che hanno l’occasione di integrarlo nel processo di internazionalizzazione tradizionale per raggiungere i mercati stranieri senza la necessità di creare complesse strutture commerciali.