Limite contanti 2020: la nuova normativa

Il passaggio dai pagamenti in contanti con quello “elettronico”, cioè con carta di credito, in Italia è quello più lento che nel resto d’Europa.

Per questo, dal 1° luglio, è entrato in vigore il limite di 2.000 euro. In realtà, già sotto il governo Monti, anno 2011-2015, c’era in vigore la richiesta di pagare con metodi tracciabili per una cifra superiore ai 999.99. Per poi tornare a non imporre alcun limite ai professionisti e ai privati.

Tuttavia, l’obiettivo del Governo, è quello di far scendere nuovamente la soglia dei pagamenti in contanti a 1.000 entro il 2022. Solo che si sceglierà un passaggio graduale.

Diciamo che effettivamente questa legge nasce per:

  • Combattere l’evasione fiscale
  • Usare metodi tracciabili
  • Adeguarsi alle normative Europee
  • Limitare il riciclaggio di denaro “sporco”

I motivi sono importanti, solo che si dovrà vedere la risposta degli interessati, cioè dei consumatori.

La soglia massima dal 1° luglio

Dal 1° luglio è entrata in vigore la legge dei pagamenti in contanti solo con un massimo di 2.000 euro.

Ci si deve adeguare immediatamente perché scattano anche sanzioni e denunce penali. Allora cerchiamo di evidenziare i pericoli e per chi ci sarà sicuramente un controllo nel 2022.

Sintetizzando la normativa ci sono delle richieste eguali sia per i privati che per quanto riguarda i professionisti. Chiunque debba acquistare una serie di prodotti superiori, a livello economico, ai 2.000 euro deve presentare un pagamento che sia tracciabile.

Ad esempio, se ci sono delle fatture, scontrini, ricevute o altri documenti che affermino questa cifra, dove poi ci sono dei pagamenti non tracciabili, significa che si è pagato in contanti. Dal 1° luglio questa sarà una pratica illegale!

Sanzioni per chi non rispetta il: limite dei contanti

Per i privati e i professionisti che non rispettano il limite dei contanti ci possono essere delle sanzioni che sfiorano anche i 50.000 euro. La prima sanzione avviene considerando cosa si è comprato, cioè i prodotti o i servizi. La cifra varia dai 6.000 ai 25.000 euro.

Mentre si arriva ad una sanzione di 50.000 euro in base all’importo che si è pagato. Se, ad esempio, si pagano in contanti prodotti e servizi per un importo superiore ai 18.000 euro, allora si ha la sanzione massima.

Attenzione che poi ci possono essere anche delle richieste e denunce penali dove poi si deve chiarire il motivo di questo pagamento in contanti. Ci sarà anche la richiesta di provare da dove essi siano giunti.

Controlli per pagamenti “sospetti” dopo il 1° luglio

Oltre alle sanzioni, che sono realmente molto esose. Si ha anche un altro tipo di problema, vale a dire i controlli che avverranno nel 2022 con la dichiarazione dei redditi.

Chiunque sia trovato in possesso di fatture o anche di altri documenti, dove i pagamenti sono superiori ai 2.000 euro, ma non c’è nulla di tracciato, verrà richiesto una serie di conferme ed attestati. Essi sono mirati alla comprensione del motivo della mancanza del rispetto della legge, oltre anche conoscere da dove arrivano questi soldi.

Redazione

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